Il “warning” nelle etichette delle bevande alcoliche continua a far discutere: apporre anche in Europa sulle bottiglie di qualsiasi tipo di bevanda alcolica un’etichetta in cui si sottolinea il rischio legato al loro consumo durante la gravidanza, perché “la gente non sa che l’alcol è la seconda causa di malformazioni di cui si conosce l’origine, dopo la sindrome di Down”, è la proposta che arriva da Alfonso Delgado Rubio, direttore della Clinica pediatrica dell’Università San Pablo-Ceu di Madrid, a Montecarlo, nella consensus conference per la creazione della World Health Initiative for Social Pediatrics Education & Research (Whisper), sotto l’egida dell’Associazione monegasca per il perfezionamento della conoscenza in medicina (Ampcm).
“Negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo, persino in Africa - ha spiegato Delgado - sulle bottiglie di vino, birra o superalcolici appaiono etichette che mettono in evidenzia come sia altamente rischioso bere durante la gestazione. Questo non avviene in Europa”, e uno degli obiettivi di Whisper sarà quello di promuovere una proposta in tal senso, da portare all’attenzione dei governi del Vecchio Continente. Assumere alcolici in gravidanza è pericoloso, non esiste nemmeno un limite entro il quale è possibile ritenersi al sicuro “dalla sindrome feto-alcolica - ha illustrato l’esperto - che provoca malformazioni tipiche, tali da farci riconoscere subito un bimbo colpito da questo problema: assenza del solco naso-labiale, occhi piccoli e con delle caratteristiche “pieghe”, labbro superiore sottile. Dal punto di vista estetico sembrano bambini tutti imparentati fra di loro”.
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